Refettorio
È il luogo comunitario per eccellenza in un convento. In questo ambiente le comunità monastiche si riunivano quotidianamente per il pasto collettivo, consacrati dall’ascolto silenzioso delle sacre scritture, lette a turno da uno dei confratelli.
Il Refettorio
È il luogo comunitario per eccellenza in un convento. In questo ambiente le comunità monastiche si riunivano quotidianamente per il pasto collettivo, consacrati dall’ascolto silenzioso delle sacre scritture, lette a turno da uno dei confratelli.
Sulla porzione occidentale del complesso monastico si estende un ampio corpo longitudinale destinato a refettorio e sala capitolare. È caratterizzato da una volta a botte e da una serie di costoloni pensili su peducci e di robusti archi trasversali, a sezione quadrangolare. Questi ultimi presentano una disposizione irregolare e, verosimilmente, posti in opera in tempi diversi, quali elementi di rinforzo della volta. All’interno del refettorio, nel corso dei restauri condotti fra 1985 e 1993, è venuto alla luce un affresco con una scena della Crocifissione, che rappresenta Cristo in croce, Maria Maddalena, San Giovanni e San Benedetto. L’affresco era coperto da strati di scialbatura con calce e dai segni di fumigazione, questi causati da un grande camino installato nel refettorio quando, successivamente, l’intero complesso fu adibito a masseria.
Dall’androne prospiciente il refettorio diparte una scalinata che porta al piano superiore della badia.
Cosa vedere
Un ambiente ampio, caratterizzato da archi e diversi dettagli di interesse che raccontano la vita di questo spazio. Oltre all’elemento di arte murale a decorazione di una delle testate, il famoso affresco della crocifissione, si possono notare infatti due antichi pozzi utilizzati dai monaci per l’approvvigionamento dell’acqua, la dispensa nella quale custodivano le loro stoviglie e, probabilmente realizzato in epoca successiva, il grande caminetto atto a riscaldare il vano.
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Al di sotto della fuliggine, dopo molti saggi, è venuto fuori questo affresco: un crocifisso singolare perché non abbiamo mai trovato altre iconografie simili
La crocifissione
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Al di sotto della fuliggine, dopo molti saggi, è venuto fuori questo affresco: un crocifisso singolare perché non abbiamo mai trovato altre iconografie simili
La dispensa
Lo scavo archeologico del 2016, che ha interessato il monastero, proprio nel refettorio ha consentito di rinvenire i resti frammentari di stoviglie verosimilmente utilizzati dalla comunità monastica. Si tratta di esemplari di alcune ciotole (ceramica invetriata dipinta), di una certa fattura, con motivi decorativi geometrici in rosso, bruno e verde databili nel XIV-XV sec. Sempre da questi scavi proviene un cucchiaio in bronzo e i resti di una lucerna in vetro e un esemplare di porta candele in ceramica. Le indagini archeologiche hanno, inoltre, permesso di rilevare la presenza dei resti di un ambiente provvisto di una pavimentazione in basoli squadrati, con chiare tracce di bruciato, riferibili alla cucina del refettorio.